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al testo di Giulia Archer
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L'ultima volta (son passati trent'anni) eri un mare di ghiaccio e le fontane grigie su cielo spento immobili. Oggi il Cours Mirabeau è luce e gaio come uno zoo a cielo aperto. Cantano in alto di stornelli i platani e al caffè (c'è ancora un po' si sole) rassicurano centinaia di umani nell'attesa. Anche le rocce sparse tra gli ulivi e gli ultimi pini di Cézanne sembrano dire che è domani l'ultimo giorno. L'ora del nostro appuntamento si avvicina: quello al caffè e quello che pare sia definitivo.
Salendo tra i pini al Château Noir la terra tra i sassi è rosa spento. Guardi un frammento piccolo di Sainte Victoire (crescono gli alberi, nel tempo che non c'è) ricordi un acquarello un amore finito storie d'altri. La tua sorvola questo paese che hai lasciato un giorno che il vicino ha fatto chiasso. Forse ancora speravi che il sasso che sporge e graffia il cielo ti accogliesse tra i pini ma ora il giorno muore nel silenzio la luce si fa verde d'arancio. |
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